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A PICCOLI PASSI VERSO CITTA’ APERTE E SOLIDALI

 

 

Riportiamo il comunicato del Collettivo Alghero Antifascista in merito alla delibera comunale che vieta l’utilizzo degli spazi pubblici a gruppi neofascisti e neonazisti:

“Il collettivo Alghero Antifascista, in coordinamento con diverse realtà associative e individualità del territorio algherese, da dicembre 2017 a marzo 2018 ha promosso una petizione popolare perché venissero negati spazi pubblici a organizzazioni neofasciste e neonaziste. Esprimiamo la nostra soddisfazione nel veder accolta dalla Giunta comunale, attraverso la delibera 316/2018, l’istanza di numerosi cittadini algheresi.

La delibera rappresenta uno strumento con cui una comunità avanzata e democratica può difendersi dalle recrudescenze neofasciste e neonaziste, ma non basta. Il nostro obiettivo è quello di non vedere più utilizzati spazi pubblici da queste organizzazioni, pertanto ci impegneremo a garantire la concreta applicazione della delibera.
L’emanazione di questo atto amministrativo è il risultato del lavoro in rete svolto con Anpi, ASCE, ResPublica e tutte le altre realtà che in vario modo hanno collaborato alla realizzazione della Primavera Antifascista Algherese.
Invitiamo tutti coloro siano interessati e vogliano impegnarsi nella lotta contro il fascismo, il razzismo e il sessismo a partecipare alle future iniziative del coordinamento antifascista algherese.”

Solidarietà al Csoa Pangea

ResPublica è solidale con il Csoa Pangea di Porto Torres per il vile attacco fascista subito venerdì scorso. Queste azioni meschine, compiute ai danni di uno spazio libero che si batte per l’uguaglianza e la libera circolazione di idee e persone non ci fa arretrare di un solo passo e forse ancora di più ci fa capire quello che vuol dire il fascismo: violenza, distruzione e codardìa. ResPublica è antifascista e lo rivendica con orgoglio. Sempre.

Questo il comunicato del collettivo Csoa Pangea

MENO MALE ERAVAMO IN TRE

L’atteggiamento istintivo sarebbe ignorare completamente l’episodio, ciononostante, quantomeno per dover di cronaca, ecco un breve sunto della vicenda. Casa Pound ha organizzato per la giornata del 16 ottobre 2015 (ieri), alle 16:00, una visita guidata all’altare di Monte D’Accoddi.

Il Collettivo Atzione Antifascista nord Sardegna ha quindi promosso un sit-in pacifico per impedire – o comunque manifestare il dissenso – che Casa Pound si promuovesse attraverso un Bene Comune della rilevanza (territoriale) di Monte D’Accoddi. Per questa iniziativa Atzione Antifascista NS ha coinvolto, con una “chiamata pubblica”, anche il CSOAPangea, che ha aderito al sit-in e ha messo a disposizione i propri spazi per una riunione organizzativa la sera prima della manifestazione.
Solo che, alla luce del Sit-in – diciamo –, Casa Pound annulla la propria manifestazione e all’ultimo momento non si presenta a Monte D’Accoddi, lasciando il corteo antifascista ad aspettarli. Nel frattempo 4 o 5 balordi armati di spranghe e piede di porco entrano al Pangea intenzionati a danneggiare le strutture e le attrezzature. Il Pangea nel frattempo sarebbe dovuto essere vuoto, tant’è che il cancello esterno era “lucchettato”. Per fortuna invece erano rimaste due o tre persone del Collettivo che hanno messo in fuga gli aggressori coinvolgendosi in una breve ma efficace colluttazione. Prima di scappare verso le auto che li aspettavano fuori, i balordi, son comunque riusciti a danneggiare alcuni vetri e distruggere alcune opere d’arte in esposizione. L’azione non è stata ufficialmente rivendicata da Casa Pound, ovviamente, ma a noi qualche sospetto ci è venuto. Non che ci fosse bisogno di dimostrazione, ma ancora una volta i metodi dei fascisti e quelli dei balordi si confondono.

Qui all’ex bocciodromo portiamo da tre anni avanti i concetti di antifascismo cercando di studiarne al meglio le contraddizioni, storiche e filosofiche, interrogandoci sul metodo, e individuandolo – sinteticamente – nella proposizione della cultura delle diversità, nella proposta del pensiero indipendente, di una visione che tenda verso la destrutturazione di ogni inutilità gerarchica, che ponga al centro l’individuo e la sua formazione. Questa è la forma di antifascismo che abbiamo prediletto in questi 3 anni.
Abbiamo comunque deciso di partecipare al corteo antifascista indetto da Atzione Antifascista NS e siamo felici di averlo fatto, perché l’idea che l’Amministrazione del Comune di Sassari, la Sovrintendenza, e i gestori del Sito archeologico in questione, senza alcun imbarazzo abbiano concesso ad un’organizzazione come Causa Pound di manifestare la propria propaganda in un Luogo come l’Altare, ci deprime molto, pensare poi che questa concessione è avvenuta in un momento cosi delicato per il territorio (vicini al sito ci son diversi spazi di accoglienza profughi), ci lascia quasi senza parole, e non per lo stupore.
Per il resto la nostra attività antifascista si ravviva più che mai, tenendo presente che l’antifascismo è un terreno viscido, che va affrontato, ma con la giusta lucidità, senza scadere in sensazionalismi o facili esaltazioni, con il senso prospettico necessario, e senza mai dimenticare che il contrario di fascismo è libertà.

Il Collettivo csoa Pangea Porto Torres