AfrikAlghero

AFRIKALGHERO nasce dalla volontà di promuovere l’incontro tra la città di Alghero e gli ospiti del centro di prima accoglienza per migranti del Vel Marì.
Sono ragazzi quasi tutti ventenni, provenienti da vari paesi africani: Nigeria, Mali, Senegal, Gambia, Etiopia, Costa d’Avorio.
Noi di Afrikalghero li chiamiamo “i ragazzi del Vel Marì”, evitando l’imbarazzo delle solite definizioni (migranti, rifugiati, profughi, richiedenti asilo…) che li connotano come un’unica entità non ben definita, che suscita le reazioni più diverse, dalla paura al pietismo.

Nel nostro gruppo ci rivolgiamo a loro come persone, con un nome, un viso, una storia individuale, e come singoli individui loro si rivolgono a noi. Abbiamo conosciuto Edrissa, Moussa, Bassirou, Djallo, Mahmoud, Buba, e poi tanti Mohammed, che abbiamo imparato a distinguere attraverso il cognome.

All’inizio, con la bella stagione, ci si incontra all’aperto, si approfitta del bel tempo per mostrare ai giovani africani la nostra città, presentare i monumenti, insegnare loro ad orientarsi nella mappa della città. Andiamo al Museo del Corallo con la guida del biologo marino Roberto, poi si partecipa alla mostra di opere di Joan, proprio sul tema dei migranti, Oppure semplicemente ci si siede ai tavolini di un bar per trascrivere sui quaderni le nuove parole imparate nella passeggiata. Allo stesso tempo il gruppo si presenta all’assemblea di Respublica e si decide di creare un appuntamento settimanale, ogni venerdì alle 18.30, all’interno del centro sociale autogestito. Gli incontri, aperti a tutti, consentono l’incontro tra i giovani ospiti del Vel Marì e tante persone diverse abitanti nella città. Sono delle lezioni informali, indirizzate più alla reciproca conoscenza che ad un insegnamento unilaterale. Una delle prime lezioni è tenuta da Mahmoud che ci illustra il significato e la tradizione del Ramadan. Un’altra delle lezioni è dedicata alle forme di saluto in italiano, ma si parla anche delle forme di non-saluto, con cui alcuni italiani esprimono il loro rifiuto di stabilire una comunicazione con lo straniero.
Particolarmente interessante risulta l’incontro con gli studenti del Collettivo Studentesco e altri liceali i quali stabiliscono da subito una relazione con i loro quasi coetanei africani. Da queste relazioni nate all’interno dell’aula di Respublica si propagano altre occasioni di incontro con la città. Tra le più significative, la partecipazione alle attività dell’Università dei bambini organizzate durante l’estate dal Dipartimento di Architettura e l’intervento a Sassari alla giornata internazionale degli studenti universitari.
Altre giornate sono dedicate allo studio delle politiche di accoglienza dei migranti, di cui sappiamo molto poco. Di grande interesse, a questo proposito, è stato l’incontro nel quale ci sono stati illustrati le procedure e i vari passaggi a cui sono soggetti i migranti accolti in Italia. L’incontro era dedicato in modo specifico a far conoscere la situazione di coloro ai quali viene definitivamente recapitato il responso negativo riguardo la domanda di permesso di soggiorno. Abbiamo scoperto che, dopo molti mesi, a volte oltre un anno di attesa, i migranti che non ottengono risposta positiva devono lasciare la strutture di accoglienza e non possono più beneficiare di nessuna forma di assistenza, neanche per il rimpatrio. In pratica rientrano nella clandestinità e lo Stato italiano non si occupa più di loro. E’ una situazione paradossale che riguarda tutto il territorio nazionale, di cui pochi sanno, e non si riesce a comprendere la logica di un simile trattamento.
Dopo l’impegno, è venuto il momento della festa, che è sempre un’occasione di scambio e di condivisione. Anche la cultura del cibo è importante per la comprensione dell’altro. Perciò abbiamo coinvolto in prima persona i ragazzi del Vel Marì, che si sono messi volentieri a disposizione per cucinare le pietanze dei loro paesi, mentre altri si sono occupati delle musiche. Tanti altri hanno dato il loro contributo ed è stata una festa fantastica!

Afrikalghero è una piccola esperienza nata da un gruppo di persone, un’organizzazione spontanea come tante della società civile, che tenta una risposta di fronte ad una emergenza, che non si può più considerare tale. Il confronto con questa realtà è una grande sfida, per interrogarci fino in fondo e senza ambiguità su quale sia lo stato di salute dei valori della nostra civiltà.

Afrikalghero è anche un gruppo su facebook, dove si dà conto di tutte le attività.

Enedina

Gennaio 2016

Alghero, autoproduzioni, cultura, socialità, autogestione