Gernika

In più di 25 anni di attività il theatre en vol ha sempre avuto la strada come luogo naturale di ricerca e rappresentazione. La trasformazione dello spazio pubblico in un luogo extra quotidiano dove lo spettatore/cittadino viene coinvolto, mira a smuovere il passante distratto riportandolo a una dimensione dimenticata dove la strada torna ad essere un luogo di azione, incontro e confronto.

Con il suo lavoro theatre en vol vuol stimolar la fantasia, la meraviglia e la memoria dello spettatore, coinvolgendolo in maniera immediata e stabilendo con esso un rapporto interattivo: lo spettatore è soggetto attivo nella rappresentazione e nel suo significato profondo. Creando progetti artistici intorno a tematiche di grande contemporaneità intende sviluppare una riflessione sul ruolo dell’arte in strada nel contesto dello sviluppo urbano e territoriale rispondendo a interrogativi sociali, culturali e politici: dalla convivenza multiculturale, alla guerra, all’ambiente.

In un mondo sconvolto da guerre che si svolgono apparentemente al di fuori dai confini dell’Europa ci vediamo ogni giorno a doverci confrontare con le conseguenze di questi conflitti, non ultimo con l’arrivo di tante persone che cercano un rifugio da condizioni di vita impossibili, laceranti, un rifugio dalla fame e dalla morte. Non è ammissibile negare il diritto alla vita, a condizioni di vita dignitose a persone che sono nate nei paesi scossi da guerre provocate direttamente o indirettamente dall’occidente. È un nostro dovere accogliere chi fugge, accoglierlo dignitosamente, incontrarlo, conoscerlo quale persona con una propria storia, un proprio passato e un desiderio di un futuro migliore. Se rivendichiamo una società del diritto, il diritto deve valere per tutti. È necessario vigilare ogni giorno su ciò e scegliere con consapevolezza come agire, dove stare, cosa fare, assumendo in pieno la responsabilità di ogni nostra azione. È questo il leitmotiv che ci guida nelle nostre scelte artistiche e personali. Per questo motivo avevamo scelto, agli albori della guerra in Irak, di mettere in scena lo spettacolo Gernika – azione teatrale in quattro movimenti. Ed è per questo che oggi ci confrontiamo con la storia di Gavino Cherchi, insegnante e partigiano sardo morto a Parma pochi giorni prima della Liberazione. Impegnarsi per la libera espressione anche in tempi difficili, esporsi in prima persona con coraggio, è per noi l’unico modo per rimanere persona integra, coerente, aperta al mondo.

Michèle Kramers – theatre en vol

Alghero, autoproduzioni, cultura, socialità, autogestione