[dal 18 marzo] Settebello vol. 1 classico, a cura di Seven

seven

Settebello – vol. 1 classico

«Ciascun essere umano è presente al mondo come essere sessuato» [1].

«L’elemento costante che ritroviamo nelle variazioni storiche è la concezione del corpo come qualcosa sganciato dal sé (comunque questo sia concepito: come anima, mente, spirito, volontà, creatività, libertà, ecc.) ed in grado di minacciare i suoi propositi migliori. Tutto ciò che non è corpo è sempre il più alto, il più nobile, il migliore, il più vicino a Dio. Ciò che invece è corpo è l’albatro, il più pesante freno alla realizzazione del sé» [2].

«Il senso comune non è ciò che la mente comprende spontaneamente, liberata dal ciarpame; è quello che la mente riempita di presupposti […] conclude» [3].

Giunto ormai al suo quinto anno di attività, Seven recupera alcune delle tematiche già affrontate con “How do you feel now?”, “Wo)man(“ e “Habitat. Interferenze tra città e natura”, convogliandole in “Settebello”. La necessità di cambiamento; il gioco come strumento di conoscenza; il tentativo di sondare i limiti dei ruoli sociali; lo scarto fra natura e cultura. La loro maturazione genera un progetto a puntate sul tema della sessualità.

Settebello è la linea di profilattici prodotta, fin dal 1962, dalla Hatù, storica azienda italiana fondata da Franco Goldoni e acquisita negli ultimi anni dalla SSL Healthcare Italia, che continua a produrla sotto il marchio Durex. Il nome trae ispirazione dalla nota carta da gioco che corrisponde al sette di denari nelle carte napoletane, o al sette di quadri in quelle francesi. Oltre ad essere considerato un portafortuna, il settebello vale di più. Ha più potere. Naturalmente, questo valore gli viene assegnato nel famoso gioco di carte “Scopa”, dove da solo equivale a un punto. Se si applicano questi valori al sesso, si prefigura un universo di sicurezza, di infallibilità.

Il volume 1, “classico”, canzona proprio l’immagine della pubblicità della linea dei contraccettivi Settebello classico, solitamente raffigurante un uomo e una donna di spalle, sulla spiaggia. L’idea di classico riporta, in questo caso, alla coppia eterosessuale: Seven ne stravolge il senso, presentando un uccello da solo sul bagnasciuga, che guarda di fronte a sé. Classico è una parola latina, creata ai tempi del regno di Servio Tullio, durante il quale si decise di dividere la popolazione in base al censo. I più abbienti facevano parte dei classici. Ecco perché il termine tutt’ora si riferisce a qualcosa di eccellente, distinto, perfetto, di prim’ordine, universale e senza tempo. Qual’è allora il classico della sessualità?

Ogni individuo è, in primo luogo, un essere sessuato: l’identità sessuale si forma attraverso la coazione dell’aspetto biologico (corpo), psicologico (mente) e sociale (norme sociali, stereotipi, ruoli culturalmente stabiliti), per mezzo dell’educazione [4]. A fronte di una sessualità sempre più multiforme, non si può più parlare di ordini opposti tra etero e omosessualità, ma di un continuum di desiderio [5]. Lo sviluppo psicosessuale si configura come una qualità dell’essere: un concetto «multifattoriale evolutivo dinamico» [6].

Lungi dall’essere libero, esso subisce per secoli le pressioni di quello che Foucault definisce “dispositivo delle alleanze” che, passando attraverso le maglie della morale cattolica, condanna il corpo, la “carne”, come origine del peccato. La coppia coniugata eterosessuale, ponendosi come unico modello eticamente accettabile, incarna tutti i valori positivi legati alla riproduzione e alla famiglia. Dal XVIII e XIX secolo si assiste ad una trasformazione: le scoperte scientifiche e le conquiste mediche conducono all’analisi meticolosa del corpo e di tutti i suoi meccanismi; l’interesse per tutte le devianze e perversioni sessuali è, al tempo stesso, causa e effetto del nuovo “dispositivo della sessualità”, che offre agli organi di potere tutti gli strumenti per il controllo sociale. All’interno di queste dinamiche, ogni variazione alla norma è considerata una forma di perversione, perché contraria al senso comune; è in questo scenario che prende piede l’espressione “secondo natura” (accompagnata dal suo opposto “contro natura”), rivelando un’adesione non tanto ai modelli naturali, quanto piuttosto alla costruzione sociale dei loro universi simbolici.

Seven si concentra sull’aspetto relazionale dell’esperienza sessuale: «produzione di vita, ricerca di piacere, obbligo a cercare l’alterità, luogo di massima direzione, di due alterità (consensualità che è alla base della socialità), percorso di socializzazione incrociata (riconoscimento della differenza di genere che individua quindi le due identità operanti nella relazione sociale) e ambito in cui si struttura un meccanismo di categorizzazione sociale» [7]. Con queste premesse, il gruppo cerca di ricomporre l’elemento emozionale insito nel bisogno di ricerca dell’altro, nei fenomeni che da esso scaturiscono; restituisce la parola al corpo, al biologico, al naturale (quello vero). La paura, il dolore e il gioco sono solo alcune delle atmosfere evocate dagli universi sensoriali degli interventi artistici di Seven.

Testo a cura di Emanuela Zedda

18 – 31 Marzo 2016 RESPUBLICA
Piazza Pino Piras, Alghero (SS)

Inaugurazione h: 19
Tutti i giorni h: 16-21

[1] AA.VV. , Il Re di cuori. Saggi sull’amore., a cura di Giacomo Caroli e Veniero Casadio Strozzi, Ragazzini & C., Faenza, 1985, p. 24.

[2] Susan Bordo, Il peso del corpo, Feltrinelli, Milano, 1993, p. 5.

[3] Clifford Geertz, Antropologia interpretativa, Il Mulino, Bologna, 1988, p. 105.

[4] Marcel Mauss, Le tecniche del corpo, in Marcel Mauss, Teoria generale della magia ed altri saggi, Einaudi, Bologna, 1965, pp. 389-390.

[5] Questa teoria è attribuita al biologo e sessuologo statunitense Alfred Kinsey. Egli scrisse due libri sul comportamento sessuale umano, conosciuti come “il rapporto Kinsey”. Si tratta di Sexual Behaviour in the Humal Male (Il comportamento sessuale dell’uomo), scritto nel 1948, e Sexual Behaviour in the Humal Female (Il comportamento sessuale della donna), del 1953. «Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. È fondamentale nella tassonomia che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo ad una profonda comprensione delle realtà del sesso». Per bibliografia e approfondimenti, consultare il sito ufficiale del dottor Kinsey: http://www.kinseyinstitute.org/research/ak-hhscale.html

[6] Giovanni Persico, Bisessualità e dintorni. Il confine dell’identità sessuale, Franco Angeli, Milano, 2004, p. 15.

[7] Costantino Cipolla in AA. VV., Sul letto di Procuste. Introduzione alla sociologia della sessualità, Franco Angeli, Milano, 1996, p. 253.