[24 ottobre, verbale] Ci siamo quasi…

 

Verbale del 24 ottobre 2016

Per la prima volta, dal I maggio 2016, l’Assemblea di Res Publica si svolge dentro i locali dell’Ex-Caserma! Il portone è finalmente aperto, le luci invitano a entrare, sull’atrio un capannello di persone attendono l’inizio dell’Assemblea… come sei mesi fa. Da oggi, infatti, l’Ex-Caserma è aperta per ‘attività propedeutiche’ all’apertura formale, che dovrebbe avvenire nel giro di due mesi.
Prende la parola Carmelana, che riassume i contenuti del colloquio avuto stamane con l’Amministrazione Comunale, alla presenza del Sindaco, del Segretario Generale, Luca Canessa, del Dirigente di Area tecnica, Michele Saglioni, e deireferenti delle Associazioni assegnatarie: Malerbe, Circolo culturale Artico, ASCE, Auser, e UNICEF e Università della terza età per il Raggruppamento. Per poter firmare il Contratto di Affidamento dell’ex Caserma — e dunque per aprire formalmente Res Publica — si dovrà aspettare la Relazione sulla Sicurezza, che dovrà essere commissionata ad un privato con regolare procedura, per un tempo stimato di circa due mesi. Nel frattempo, però, le attività propedeutiche (quali, ad esempio, le Assemblee del lunedì, l’organizzazione della programmazione mensile e annuale, la pulizia dei locali e della Piazza, ecc.) potranno svolgersi regolarmente dentro i locali.

Si procede, perciò, alla pianificazione di tali attività e all’organizzazione dei turni di apertura, come da schema allegato (fotografato dalla lavagna del RES).

Lo spazio riaprirà regolarmente in orario sia mattutino che pomeridiano, in modo da informare la cittadinanza sulle attività che verranno svolte da gennaio, e soprattutto di accettare le proposte e intercettare le esigenze della città stessa, anche al fine di ridare all’Assemblea la sua funzione propositiva, orizzontale, trasversale e aperta a tutti. Res publica intende, infatti, rimanere un Bene Comune, ovvero il catalizzatore e il ponte delle energie, della creatività e delle esigenze della cittadinanza. Il Bando è stato il mezzo per uscire da una condizione di precarietà, ma non modificherà nulla: autogestione assembleare, libertà, creatività spontanea che nasce dal basso e codice etico rimarranno, quindi, i principi-guida della gestione del luogo, che è e sarà un luogo ridato alla comunità per la comunità.

Si apre, quindi, una discussione sul concetto di Bene Comune, anche alla luce dell’incontro su questo tema tenutosi ieri presso il Pangea di Porto Torres, dove si è potuta ascoltare l’esperienza dei ragazzi dello “Scugnizzo Liberato” di Napoli: l’Amministrazione de Magistris ha aperto un Osservatorio sui Beni Comuni, individuando in 7 realtà cittadine autogestite (e occupate) dei Beni Comuni. Sta quindi procedendo ad una Delibera, che non affida uno spazio, ma riconosce il valore pubblico e sociale di ciò che è stato fatto dai liberi cittadini che si sono riuniti in quei luoghi, facendone centri di cultura e di aggregazione comunitaria. Ciò ha evitato sia la procedura di affidamento diretto, sia le pastoie burocratiche di un Bando, sia l’uscita provvisoria dai locali e l’interruzione delle attività. Oltretutto, poiché i luoghi (anche di prestigio: nel caso dello Scugnizzo Liberato si parla dell’ex carcere minorile Filangeri, cioè un palazzo del ’600 di oltre 16.000 m2) non sono affidati ad Associazioni, le utenze rimangono a carico del Comune. L’importantissima esperienza di Napoli apre un precedente importante e innovativo sul concetto di Bene Comune, ed è dunque importante mantenere questo contatto e aprirsi a nuove possibilità.

L’Assemblea è sciolta alle ore 9, dopo aver gustato le ottime torte che Giangi e Sara hanno offerto ai presenti, per ri-consumare il primo pasto condiviso tutti insieme.